
A_SOCIAL
Sono i nostri moderni mezzi di comunicazione, i social network. L’identità che noi andiamo a creare e ciò che vogliamo che gli altri vedano di noi, non è reale.
L’ 80% della nostra identità virtuale è costruita sull’idea che noi vogliamo trasmettere agli altri. E’ ciò che noi vorremmo essere o il meglio di noi stessi.
Difficilmente tendiamo a descriverci realmente per la persona che nel mondo “reale” in cui viviamo, siamo.
E’ difficile mostrare le nostre fragilità, le sofferenze, i problemi psicologici o fisici che ci tormentano.
La società ha degli stereotipi con radici profonde in un passato pesante dove non tutto quello che è stato fatto era giusto.
Oggi il giusto è essere magro, il giusto è avere una professione specialistica, il giusto è sposarsi, il giusto è avere figli dopo il matrimonio, il giusto è investire il nostro futuro in un bene materiale come una casa o una macchina, il giusto è amare una donna se sei uomo e un uomo se sei donna, il giusto è vestirsi solo seconde le mode, il giusto è non avere un proprio pensiero.
Questi muri sono pesanti e ingombrano nella nostra quotidianità. Chi vive “al di là” di questi stereotipi si sente “strano”,”diverso”,”pazzo”,”asociale”. Si, perché se non sei come tutti gli altri, diventi automaticamente A-sociale.
Quando ci registriamo ad un social network e sottoscriviamo l’apertura del nostro nuovo “profilo social”, dobbiamo leggere un contratto di infinite pagine con termini e concetti che non basterebbe una settimana per riuscire a comprenderne il contenuto.
Quello che non c’è, che manca sono le parole che ci dovrebbero mettere in guardia sulla vera essenza di Social.
Dovremmo trovare scritti gli “effetti collaterali” come nei foglietti illustrativi dei medicinali.
Dovremmo trovare scritto le avvertenze sul corretto uso di quel potenziale strumento di distruzione.
Dovremmo leggere avvertenze tipo:
- usare con estrema cautela
- è sconsigliato l’uso prolungato
- può causare dipendenza
- può avere effetti collaterali sulla salute psico-fisica
- può causare gravi danni emotivi
- limitare l’uso in casi di disturbi psichici e del comportamento
- fare uso consapevole e razionale di parole, foto e video
E’ necessario utilizzarlo solo come MEZZO per arrivare a COMUNICARE quello che ci interessa.
MAI utilizzarlo come FINE per giustificare il nostro essere.

Un commento
Carlos Zahn
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